In ogni caso il tetto conserva, in tutte le sue varianti, la stessa funzione:
- proteggere l’edifico dalle intemperie;
- smaltire l’acqua piovana;
- isolarlo da caldo e freddo.
Isolamento e ventilazione
Le coperture non isolate e non ventilate sono a bassa efficienza usate in agricoltura. Il tetto scambia il calore con l’esterno in base al gradiente, cioè in inverno il tetto si raffredda e fa calare la temperatura dell’interno, in estate si surriscalda e la fa alzare.
Le coperture ventilate e non isolate permettono invece un miglior rendimento dello scambio termico in estate. In questa stagione i tetti ventilati riescono a permettere un moderato scambio con l’esterno.
Le coperture isolate e non ventilate, o tetti a caldo, offrono una buona resa per lo scambio termico. Grazie ai materiali per lo coibentazione si riesce a mantenere un buon grado di differenza di temperatura fra l’interno e l’esterno, ma la resa per il contenimento dell’umidità non è delle migliori.
Le coperture isolate e ventilate sono le più diffuse nell’edilizia moderna, permettono di mantenere una buona indipendenza della temperatura interna da quella esterna, e una gestione dei livelli di umidità e ci si riferisce ad essi di solito come “tetti a freddo”.
La grande differenza fra tetti a caldo e a freddo sta nella presenza della barriera al vapore, che nei secondi non è presente. Questa struttura impedisce alla condensa di entrare nella copertura, perché l’umidità tende a convergere verso l’esterno quando è più freddo.
Questo effetto si ha con una stratificazione costruttiva diversa. Nel tetto a freddo sulla soletta vengono montati il manto impermeabile, il pannello isolante, lo strato di separazione e poi la finitura. In quello a caldo la sequenza è barriera, isolante, manto impermeabile, strato di separazione. Si mette poi l’isolante sotto la guaina di impermeabilizzazione perché così l’isolante termico è protetto dal dilavamento.
I tetti possono essere accessibili solo per la manutenzione oppure calpestabili. Questi ultimi sono classificati poi in quattro gruppi: pedonali con meno di 400kg/mq di carico, per veicoli leggeri con meno di 2 tonnellate per asse, pesante, con più i 4 tonnellate e giardini pensili, che resistono anche allo stress chimico legato alla coltivazione.
Pendenza
Si considera orizzontale se la sua pendenza è meno dell’1%, suborizzontale fra il 1% e il 5%, inclinato se supera il 5% ed infine ci sono le coperture curve. I tetti si classificano come:
- displuvio se l’acqua va fuori dell’edificio;
- impluvio se converge all’interno;
- a leggio se percorre una sola superfici;
- a capanna se le falde convergono lungo la linea di colmo e a padiglione se la pioggia defluisce lungo tutte le direzioni del tetto.
Materiali
I tetti vengono realizzati con molti materiali differenti, ma tipicamente si dividono in laterizi, cemento e legno. Le coperture finali sono poi elementi a se stanti che possono a loro volta essere realizzati con coppi di terracotta, strutture modulari in materiale sintetico e altri, in base al gusto e alle necessità costruttive dell’opera.
In legno si possono realizzare sia gli elementi di supporto che le coperture, con opportuni trattamenti. Il vantaggio delle soluzioni in legno sono il peso ridotto e il buon livello di isolamento termico, per contro quelli in cemento sono più duraturi e resistenti.