Per questo necessita di essere curato con una manutenzione periodica piuttosto minuziosa. La cura del tetto può essere effettuata dal semplice individuo per le questioni più semplici e puramente intuitive, ma richiede assolutamente la presenza di un tecnico abilitato nel caso di problematiche più gravi per non compromettere la funzionalità dello stesso.
La stagione migliore per la manutenzione del tetto
Almeno una volta l’anno, la copertura della propria dimora ha bisogno di una revisione specifica. Verificare che tutte le componenti siano al loro posto e che non si siano creati spazi che potrebbero generare fastidiose infiltrazioni di acqua all’interno.
Il periodo migliore è certamente quello della primavera! Le giornate sono migliori e meno piovose, consentendo di poter accedere al tetto senza essere vessati dalle intemperie e dal vento freddo. In questa stagione è possibile constatare anche le conseguenze dell’inverno sulla guaina, sulle parti in metallo e soprattutto sulle tegole che occupano l’intera superficie. Le frequenti piogge e gelate che magari si sono susseguite nei mesi precedenti potrebbero aver usurato e danneggiato alcune zone più delicate. Così da richiedere un pronto intervento di sostituzione o di rifacimento totale nei casi peggiori.
Più la casa è di vecchia costruzione, più questa operazione deve essere effettuata con accuratezza. I danni potrebbero essere molto più gravi e soprattutto costosi a livello economico. Si va ad intaccare anche le parti strutturali dell’intero edificio che potrebbe risentirne in modo importante.
Come effettuare la verifica
Per la cura del tetto, in primo luogo è importante iniziare con una puntuale ispezione visiva d’insieme, salendo sul tetto e controllando ogni zona per notare eventuali segni di usura causata da agenti atmosferici o dall’azione del tempo. Con molta pazienza, si procede verificando lo spazio tra ogni tegola, in modo da prevenire l’insorgenza di infiltrazioni ed appurare che tutte siano integre e prive di significative crepe. Le stesse fungono infatti, da primo strato del tetto, operando una protezione superficiale che però si rivela molto importante ed efficace.
Successivamente, si passa al controllo delle grondaie e dei discendenti pluviali. Per osservare se presentano occlusioni dovute alle foglie cadute durante la stagione autunnale o al deposito di polvere e detriti portati dal vento. E’ essenziale che queste componenti siano totalmente sgombre e permettano un fluire costante dei liquidi, per evitare i ristagni sulla copertura. Inoltre, che questi possano penetrare all’interno del tetto, rendendosi visibili tra le mura domestiche e nella parte esterna.
Terminato il processo di analisi, si concluderà l’intervento primaverile sostituendo tutte quelle parti che sono risultate danneggiate. Ricordiamo sempre di chiamare ogni 5 anni un professionista che possa procedere ad un controllo più accurato grazie alle sue maggiori competenze specifiche in materia.