All’interno di questo approfondimento vedremo quali aspetti normativi tenere a mente per la progettazione delle grondaie, con riferimento particolare alla UNI EN 12056-3. Inoltre, daremo alcuni consigli pratici per un progetto improntato alla massima efficienza.
Grondaia: funzione e aspetti da considerare
Tramite la grondaia è possibile raccogliere l’acqua piovana che cade sul tetto durante le precipitazioni. In virtù dell’incanalamento, tutti gli eventuali detriti che dovessero depositarvisi, come foglie secche e piccoli rami, scivolano con l’acqua. Ciò previene possibili infiltrazioni all’interno dell’abitazione. A livello teorico il concetto di grondaia è molto immediato, eppure come tutto ciò che appare semplice, può nascondere alcune insidie qualora non si presti la dovuta attenzione. In particolare il lato normativo va tenuto in considerazione al fine di non incorrere in spiacevoli sorprese.
Cosa dice la normativa UNI EN 12056-3?
Essa mira a definire la portata d’acqua e fornisce ai progettisti una guida utile ad individuare gli aspetti da tenere a mente prima del montaggio. In particolare, prevede che la portata d’acqua, che si misura in litri al secondo, si ricavi moltiplicando la quantità di acqua in litri al secondo per metro quadrato per la dimensione dell’area che deve essere coperta (espressa in mq) e per il cosiddetto coefficiente di scorrimento, per il quale solitamente si utilizza un valore equivalente ad 1.
Quali aspetti considerare prima di progettare e montare una grondaia?
Una volta definite le dimensioni e la portata d’acqua tramite l’applicazione della norma, è possibile procedere con il progetto. Come prima cosa è importante controllare con attenzione che la superficie sulla quale andranno installate le grondaie sia piana, in caso contrario si dovrà procedere a livellarla. Ciò consente di ottenere un risultato finale ottimale. Inoltre, la collocazione dell’edificio è un altro aspetto da valutare nel momento in cui ci si appresta a progettare una grondaia. Infatti alcuni elementi che possono influire sono l’eventuale interesse storico dello stabile, la presenza di correnti ventose oppure di quantità di pioggia importanti nel corso dell’anno. Qualora non sussistano le condizioni appena descritte, la caduta dell’acqua piovana può essere progettata in modo tale da seguire una traiettoria perpendicolare. Ricapitolando, in fase progettuale, si devono considerare i dati relativi a:
- vento (pressione ed azione);
- pioggia (volume medio di caduta);
- neve (carico medio);
- escursione termica;
- geometria e contesto dell’edificio.
Come si esegue il montaggio delle grondaie
Una volta fissati i ganci appositi lungo il perimetro, seguendo una pendenza di cinque millimetri, è necessario marcare con l’ausilio di una matita i punti che poi serviranno da fissaggio. Si procede poi a tagliare le grondaie della misura corretta, avendo cura di prevedere un’apertura per il pluviale, che verrà annesso con un connettore, e di ancorare la cosiddetta testata della grondaia stessa. A questo punto il lavoro è quasi fatto, basterà assicurarsi che i sostegni siano fissati con viti di almeno due centimetri e mettere del sigillante per poi lasciare asciugare.